Grazie ai finanziamenti della Regione Lazio, all’impegno della Provincia di Roma e all’attività intensa profusa dalle Confederazioni del commercio, a Roma e nel Lazio sono stati attivati oltre 130 Centri Commerciali Naturali, di cui 50 a Roma e nella provincia.

I Centri Commerciali Naturali del Lazio, cioè le aggregazione di vie e quartieri, o centri storici, in cui il territorio e gli esercizi di vicinato interagiscono per la valorizzazione dell’ambiente e dei contesti, possono definirsi parte di un solo grande progetto che, pur nella specificità degli ambiti, è stato gestito in rete per tentare di dare un vero impulso alle attività commerciali da tempo strette da un mercato che ha subito trasformazioni selvagge e da una crisi evidente.

I vari programmi realizzati hanno contenuto molte azioni di marketing e rivitalizzazione, miglioramento e innovazione sia del commercio che dell’arredo urbano e sono la base di un nuovo sviluppo del commercio di vicinato, asse portante dell’economia di Roma e del Lazio.

Grazie all’attività di collaborazione profusa della Confesercenti e delle sue aziende di scopo, nei territori  si sta realizzando una delle più importanti operazioni commerciali, unica nel suo genere, di valorizzazione degli esercizi di vicinato esistenti che mai sia stata fatta.

“Con questa azione diffusa, complessa, che ci ha visti molto impegnati, vogliamo dare un reale contributo al riscatto di un settore di cui non si può fare a meno ma che è stato spesso abbandonato a se stesso, facendo posto solo alla diffusione di grandi strutture di vendita”.

Con queste parole il Presidente della Confesercenti di Roma, Valter Giammaria ha commentato quanto sta avvenendo.

“Ci siamo impegnati - ha proseguito- , a volte anche con difficoltà, perché siamo convinti che il commercio di vicinato esistente meriti spazi, ruoli che ha e che rivendica. Ringrazio per la sensibilità gli amministratori locali che ci sono stati vicini e senza i quali tutto questo non sarebbe potuto accadere. Speriamo sia il segno che qualcosa finalmente cambi davvero e che venga riconosciuto il ruolo ed il peso che la categoria esprime per l’economia e la vita sociale dei quartieri e delle nostre città”.